lunedì, settembre 12, 2005

Biancavene e i sette rami ovvero l'importanza di chiamarsi Bifolco

Rivendico a pieno titolo, scusatemi il gioco di parole, un buon ritorno di situazioni parossistiche di matrice psichedelica in questo blog.
Ora non per far polemica ma se dobbiamo star qui a contare le scimmie, allora tanto vale lasciar perdere e prendersi una macchina per farlo, no perchè va bene tutto, ma io il portiere del condominio non lo voglio fare, quindi è ora di prendere provvedimenti. Il prossimo che esce senza chiavi resta chiuso fuori, se gli va di danzare tutta la notte buon per lui, altrimenti giù nei tombini, che non siam fantocci noi.
Rivendico una più democratica disposizione per i tasti della tastiera, è ora che ognuno possa scegliere la collocazione che più ritiene opportuna per ciascuna lettera, basta con queste qwertyuiopasdfghjklzxcvbnm, tanto i signori se ne fregano, loro non schiacciano i tasti, per Dio! Voglio una tastiera personalizzata, ne rivendico il diritto, è ora che qualcuno protesti in modo manifesto.
Questo mio sfogo è un urlo contro i pinguini che di notte invadono la nostra campagna con feste alcoliche, i truzzi lampadati che vanno in giro a leccare le gomme delle macchine degli altri, i giornalisti sportivi che hanno le cuffie più belle delle mie per sentire delle minchiate, il dentista di Emilio Fede che continua imperterrito a non voler far chiudere per sempre quella bocca.

Ragazzi ho questo mio urlo devastante, questo mio canto ha un forte bisogno di backvocals, usate le vostre corde vocali, ridisponete i tasti della vostra tastiera, usate il mouse con i piedi, parlate nelle cuffie e ascoltate col microfono.

P.S. Chi apre i tombini deve anche chiuderli.

3 Comments:

At 14/9/05 11:45, Blogger WildChild said...

Bifolco...quando sono incazzato voglio urlartelo a te, che te ne stai li con le rose a quel fottuto lampeggiante tri-occhiuto comandante figlio di puttana, quando sono allegro, quando la Mylena vince e non ci credeva nessuno,o quando sono troppo sbronzo per reggermi in piedi,quando i tombini sono aperti e ci caschi dentro e magari ti rompi una gamba, o perchè no anche l'anca...... Sei un bifolco anche quando il mio assolo suona dannatamente bene ma nessuno lo apprezza perchè tanto la musica è bella solo se è riconosciuta tale, sei un bifolco sia col sole che con la pioggia, sia d'estate ma soprattutto d'inverno quando fa freddo; lo sarai sempre, quando sono in Norvegia e il mondo sorride sia quando sono in cabina e il tempo non passa più e allora guardo lo stesso film che ormai conosco a memoria..........
Bifolco continuerò ad urlarti sia con rosso, con giallo o con verde, bifolco ti scritturerò per una parte in qualche corto che si adatti alla tua persona, bifolco tu sei e sempre tale rimarrai.......

 
At 15/9/05 10:10, Blogger emme said...

gran commento :D

 
At 19/9/05 12:45, Blogger Paul John Peiv said...

Molto bella questa autoaccusa Wild, veramente ammirevole.

 

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