Gioco al massacro
Ora siamo al parossismo della strumentalizzazione delle idee religiose.
Da una parte i fondamentalisti che fomentano le masse dall'altra i salvatori dei prodotti autoctoni.
Quando la politica italiana si stringe alla religione c'è da aver paura, quando lo fa in modo spudorato è meglio chiudere gli occhi e tapparsi le orecchie.
Non so perchè i CREDENTI vedano le LORO idee RELIGIOSE talmente INFALLIBILI da sentire subordinate a queste anche le LEGGI CIVILI ed ETICHE.
Che poi, a ben guardare, non scorgo tutto questo amore, non vedo tutta questa fede e carità nelle masse di fedeli, devoti al Signore.
I tempi delle crociate son passati, avere un credo religioso, ci tengo a ricordarlo, non è un obbligo.
Per favore datemi una politica lavata dalle ipocrisie di pseudo politici pseudo credenti.
Datemi politici sensibili e intelligenti, capaci di sentire il peso del ruolo che rivestono.
Basta ministri con le magliette, dotati di scarso senso sociale, ma non abbassiamo la testa, difendiamo la nostra "libertà di stampa" (vabbè quella degli altri paesi europei...).
Non usiamo le religioni come OPPIO DEI POPOLI...
Non tolleriamo GUERRE DI RELIGIONI, perchè la questione non ha senso a priori, che ognuno creda ciò che vuole ma che RISPETTI LA LIBERTA' ALTRUI...
11 Comments:
trutrutru
Cazzo....politica e religione, estremismi e fondamentalismi....sono la vera rovina di questo pianeta....
Morte a tutti i politici corrotti e a tutti i falsi religiosi!!!
Mi guardo intorno e non vedo altro che Paralisi: economica, sociale, politica, religiosa, emotiva...Uomini che indossano magliette offensive non solo per coloro che credono, ma che dovrebbero esserlo per chiunque; perchè nel momento in cui un uomo libero vede lesa la libertà di un altro, dovrebbe reagire, con veemenza, indignarsi, far sentire le sue grida di disprezzo verso questa estrema forma di ignoranza; poichè un "uomo" che si permette di presentarsi in pubblico, davanti a milioni di persone, con indosso un tale simbolo di intolleranza, non solo non ha il diritto di ricoprire una carica istituzionale, penso che non abbia il diritto di essere definito Uomo; è meno Uomo lui di tutti quelli che si fanno esplodere vivi in preda alla disperazione e al fanatismo religioso; lui che un'istruzione l'ha avuta, la cui mente avrebbe dovuto essere nutrita delle parole di uomini dotti, la cui ragione avrebbe dovuto essere allenata; tutto ciò che provo è profonda rabbia, verso coloro che si sentono superiori, che sentono di avere più diritti di altri solo perchè hanno avuto la fortuna di nascere nel benessere, grassi, soddisfatti, compiaciuti e compiacenti. Il "nostro" e il "loro" dio non è altro che una colossale fregatura; liberarsi dal velo offuscante della religione è il PRIMO necessario passo per liberarsi dell'odio e dell'ignoranza, e su questo non si discute!
Posse, sono perfettamente d'accordo con te. Totalmente.
La frase più densa di significato, secondo me è questa (fra tutte le altre): "... Il "nostro" e il "loro" dio non è altro che una colossale fregatura; liberarsi dal velo offuscante della religione è il PRIMO necessario passo per liberarsi dell'odio e dell'ignoranza...".
Purtroppo al mondo i potenti continuano a riempire i loro fottuti pozzi senza fondo col sangue di chi si lascia abbindolare da grida di preti o imam di turno.
La verità è che il mondo è marcio, e non si fa nulla per rovesciare questo stato delle cose.
La gente preferisce guardare il Grande Fratello, piuttosto che interrogarsi su cosa fare per rendere questo fottutissimo pianeta giusto un pochino più vivibile.
E' un gioco al massacro. Bisogna svegliarsi...
Avete ragione,niente di più vero e giusto.....
Purtroppo la storia si ripete. Non voglio credere che sia questione di religione, ma credo invece che sia uno scontro CULTURALE EPOCALE, dove una civiltà avanzata si scontra con civiltà diverse.
la forza della civiltà più avanzata diventa inversamente proporzionale ai valori ai quali fà capo e per forza di cose è perdente rispetto a civiltà con valori diversi e ancora non civilizzate.
la religione è insieme di valori, non dimentichiamolo. Non si può parlare di religione e quindi di valori quando si parla di fondamentalismo.
Questo è ciò che penso.
Un'abbraccio
Mamma Gabry
Il fatto è che ci sono persone al mondo pronte a scatenare e a dar fuoco agli animi folle per ogni minimo pretesto.
Sarebbero da indagare le ragioni che spingono queste persone, questi fondamentalisti, a fomentare le masse; sicuramente gli "atteggiamenti" verso il mondo islamico da parte degli USA (si vedano le varie guerre per "esportare la democrazia") e, a casa nostra, delle varie campagne della LegaNord (si leggano e si vedano le varie "dichiarazioni" di Borghezio, Calderoli e compagnia bella) non aiutano a far sì che la situazione si distenda, gettando inutilmente benzina sul fuoco.
Io non sono contro le vignette famose, nè che qualcuno le voglia sul petto. Quel che però è bene precisare è che Calderoli in veste di MINISTRO DELLE RIFORME non puo' assolutamente permettersi di sottovalutare il suo ruolo, nè puo'offendere la sensibilità religiosa di qualunque persona(come mai non fa altrettanta satira verso il Cristianesimo, forse perchè perderebbe voti?)Tanto più che la situazione era già molto tesa, tanto più che c'erano già stati dei morti.
E dopo il suo exploit ce ne sono stati altri di morti, e ora le masse inferocite dagli imbonitori vogliono vendetta. Forse un Misitro di un paese democratico, fondato sul cristianesimo(come la Lega proclama) dovrebbe essere più avveduto, più sensibile, possibilmente non razzista.
Immaginate Berlusconi che indossa una maglietta satirica sul Papa non offenderebbe miglioni di persone?
-In risposta a Gabry-
"La forza della civiltà più avanzata diventa inversamente proporzionale ai valori ai quali fà capo e per forza di cose è perdente rispetto a civiltà con valori diversi e ancora non civilizzate."
Questa frase mi trova in totale disaccordo. Porre la questione nei termini di scontro tra "civiltà avanzata" e paesi "ancora non civilizzati" mi pare alquanto
generico, banalizzante e addirittura offensivo. L'America si ritiene la nazione più civile e civilizzata al mondo, avrei mille obiezioni da esporre. Che ci siano paesi più arretrati è ovvio, ma allo stesso tempo ingiusto, i motivi per cui questi paesi spessp si trovano in quelle condizioni farebbero sorridere, che gli Usa abbiano enormi interessi economici nella zona mediorientale mi pare evidente. Usare l'espressine "perdente" rinforza la sua posizione che vede un conflitto culturale e di civiltà. Io questo confitto non lo vedo e non lo voglio, vorrei un confronto, se possibile, sono decisamente più rivolto ad una prospettiva diplomatica-democratica. Io non mi sento perdente, nè credo che lo siano i morti di questi giorni, chi perde è la nostra democrazia, la nostra (da lei) presunta superiorità. Viviamo in un paese in cui il capo del governo non ha risolto il conflitto d'interessi e possiede una buona parte dell'informazione italiana, se questa è la nostra civiltà avanzata, credo si sia tornati indietro di 80 anni. Forse è bene analizzare criticamente il nostro paese "liberale" prima di voler democratizzare il mondo.
Gloria vallo a dire agli innocenti ammazzati dalle "bombe intelligenti" americane in Iraq e in Afghanistan, vallo a dire ai prigionieri maltrattati, alle donne violentate.
Vallo a spiegare a loro, che abbiam fatto tutto questo per il loro bene. In una situazione simile anche una maglietta può scatenare le masse, non dico che sia giusto, ma togliamoci il paraocchi. La polizia Libanese intervenuta "energicamente" ha causato 12 morti come conseguenza alla provocazione della maglietta, non mi pare una cosa da sottovalutare. Difendiamo la libertà di stampa, come ha fatto la Danimarca, ma chiediamo scusa a chi si sente offeso, come ha fatto la Danimarca.
Devo dire che mi trovo in disaccordo con quanto scritto nel commento appena sopra.
Trovo che la RIcostruzione, per quanto riconosco sia stata sudata e sofferta, non sia mai in ogni caso comparabile con la costruzione, poichè la prima presuppone che qualcosa ci sia stato, che le basi siano già poste, mentre la seconda implica il creare qualcosa dal nulla e per far questo serve molto più che rimboccarsi le maniche.
In secondo luogo ti invito a non considerare la cosa unilateralmente; giustamente hai detto che la gente muore e combatte per ciò in cui crede; se ai popoli che chiamiamo arretrati, nel tempo non è stato insegnato nient'altro che un profondo attaccamento alla loro terra e cultura attraverso la religione, in molti casi portata all'estremismo e quindi anche travisata nel suo significato primario, trovi forse insensato che non avendo altri mezzi per combattere, si facciano esplodere vivi? Non è forse per loro morire per ciò in cui credono? Detto questo non condivido nè giustifico gesti del genere, ma non mi limito a girarmi schifato dall'altra parte; cerco di analizzare il tutto da un'altra prospettiva: l'odio non è un sentimento che si origina dal nulla nella gente, ha sempre un'agente scatenante, e non credo che la nostra civiltà avanzata negli anni non abbia fatto proprio niente per alimentare questo sentimento, anzi le attribuisco le maggiori responsabilità.
Inoltre non riesco veramente a capire di che valori morali parli; è forse morale ciò che spinge una nazione a portare la guerra in un Paese sotto la bandiera della libertà e della democrazia, facendo finta che le vere ragioni non siano palesemente sotto gli occhi di tutti? E' quindi morale che gli interessi economici vengano da noi anteposti a quelli MORALI? E' morale che un risaputo delinquente sia al governo? E' morale la pena di morte? Insomma ci sono tanti di quegli interrogativi, dai più banali a quelli meno visibili, che mi portano a pensare che a una civiltà come la nostra, seppur ovviamente molto più avanzata economicamente e meglio organizzata come struttura socio-politica (con tutte le parentesi del caso), non sia poi così innatamente consentito parlare di morale e insegnarla agli altri. Quindi prima di uscire di casa per andare a salvare il mondo, penso che qualche controversia interna di non poco conto ci sia da risolvere.
E date le circostanze, c'è ben poco da sperare...
good night and good luck
Guarda, personalmente ritengo che le responsabilità "dell'Occidente" in questo conflitto e in questa situazione siano innegabili e per fortuna non sono l'unico a pensarlo; sono d'accordo, in merito, con chi disse che "possiamo negare la nostra eredità e la nostra storia, ma non possiamo sfuggire alle responsabilità che da esse deriveranno". Inoltre la visione che ci danno i media delle opinioni della gente in quelle regioni riguardo la nostra cultura è parzialmente distorta; ovviamente se raccogli la percezione degli iracheni, che si trovano la guerra e la distruzione in casa, non potranno essere molto positive; per il resto la maggior parte di loro non ripudiano la nostra cultura, ma ritengono la loro migliore, come di fatto noi reputiamo più evoluta la nostra, e su questo penso non ci potrà mai essere accordo. E' preoccupante il preconcetto che vuole i musulmani tutti quanti pronti a farsi saltare in aria in qualsiasi momento, poichè non può far altro che peggiorare la situazione.
Posta un commento
<< Home