Parole su carta ingiallita
«Mia carissima, torno a scrivervi dopo un lungo periodo, conscio dei cambiamenti che hanno caratterizzato l’ultimo vissuto. La mia vita è cambiata ed è in continua evoluzione, sento le decise pennellate di un pittore che dipingono costantemente il mio divenire, con trame incerte, a volte oscure, a volte sgargianti. Sto componendo la mia vita come un compositore farebbe con la sua opera, sento in me un forte impulso innovativo, una spinta vitale che mi propongo di cavalcare senza guardare punti fissi. Mi propongo di porre ordine al caos che governa il mio io; in primis il mio animo e quindi Voi. Voi che permeate i miei sensi di Bellezza, li stupite con la vostra Grazia, li rendete inermi di fronte a cotanto immane Splendore. Spero che voi abbiate cura del mio sentimento, della mia apertura verso di voi; aprendomi devo rompere la tela che mi tiene prigioniero e staccarmi da una sorta di cordone ombelicale che mi da sicurezza. Sto iniziando a volare, sento forte dentro me qualcosa di nuovo che non so definire, non so gestire non so descrivere. Dedico a Voi queste mie parole, che da tempo latenti dentro me non trovavano espressione, erano state rinchiuse a lungo in una buia stanza chiusa a chiave.
Vorrei che queste mie parole arrivassero a Voi come dolci carezze, come una lieve ninnananna rassicurante, come un soave bacio infantile.
Vi prometto che un giorno vedrete in me il sorriso più bello di tutto il reame, ovviamente dopo il vostro, mia cara .
Per ora mi accontento dei vostri sogni... »
Riporto il corpus più interessante di questa lettera che ho trovato in una bancarella dell'usato
e mi prendo il diritto di aggiungerci una citazione, che ben si colloca dopo il rigo finale:
« I sogni si realizzano ; senza questa possibilità, la natura non c'inciterebbe a farne »
(John Updike)
2 Comments:
credici...
Sei stato fortunato a trovare questa lettera...
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